La lettura è un supporto importante e un artefatto capace di curare anche le più profonde delle ferite. Nei miei percorsi terapeutici con i pazienti sono solita suggerire, accanto al lavoro che avviene nella stanza di terapia, anche la lettura di testi che possano accompagnare il cammino portando un sapere maggiore, una conoscenza e una comprensione di quanto sta accadendo dentro di noi. I libri diventano così degli ottimi alleati terapeutici, alla stregua dei farmaci o delle tecniche di rilassamento e ci permettono anche di accelerare lo stesso percorso di cura.
Attraverso testi narrativi o più tecnici possiamo rafforzare tutto quello che il paziente prova, fornendogli anche delle basi scientifiche e teoriche importanti.
Prescrivere un libro aiuta l’individuo sofferente a riflettere, ragionare, comprendere maggiormente ed a capire che alcune vicissitudini sono comuni a molti individui.
Spesso ci chiudiamo nell’idea di essere i soli a soffrire in un modo così profondo, mentre il leggere ci può far comprendere che non è così e che anche tante altre persone provano o hanno provato qualcosa di simile. Il leggere diventa quindi uno strumento di promozione della salute, di benessere e strumento di terapia.
Se poi dalla lettura di un libro si riuscisse anche a scrivere delle pagine della propria vita, questo potrebbe assumere un valore curativo ancora più forte per ogni singolo individuo. Come Polster affermava “ogni vita merita un romanzo” e sarebbe una buona prassi provare a farlo.
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