Pensavamo di essere giunti al termine di una tremenda pandemia, di aver raggiunto e ottenuto una calma ed una stabilità e invece siamo stati catapultati all’interno di una nuova situazione tremenda, inimmaginabile e dai risvolti pesanti a livello psicologico per ognuno di noi.

Sembra quasi che non ci sia bastata la sofferenza fino ad oggi vissuta, tanto che qualcuno, con poteri enormi, al limite dell’accettabile, ha deciso di metterci nuovamente a dura prova.

La guerra Russia – Ucraina attualmente in corso ci pone di fronte ad uno scenario non comprensibile e decisamente non accettabile: il passato, la nostra storia, sembra non aver insegnato abbastanza.

Quali conseguenze può avere tutto questo a livello mentale, della nostra stabilità, del nostro equilibrio e della nostra vita? Cosa ci potrà accadere ancora?

Sicuramente ci saranno delle problematiche importanti, causate dal confronto con qualcosa difficilmente mentalizzabile. La guerra non si può né spiegare né accettare ma sappiamo che porta con sè conseguenze dannose e traumi.

Se speravamo di aver finalmente raggiunto una buona sicurezza forse tutto viene rimesso di nuovo in discussione.

I singoli hanno paura, gli anziani rivivono dolore antico, le famiglie temono per il loro presente ma soprattutto per il futuro dei loro figli, gli adolescenti non sanno cosa accadrà e i bambini non comprendono.

Ci chiediamo poi, e a ragione, se la sofferenza possa mai essere compresa, se possa mai avere un senso. In realtà la certezza di una risposta negativa è chiara, diventa l’unica sicurezza all’interno di uno scenario così disastroso e destabilizzante.

Dobbiamo cercare di rafforzare le poche certezze rimaste, di unirci intorno ai valori importanti e di dare nuovamente senso all’interno di un quadro così perturbante e malsano.

I valori saranno la nostra forza, dobbiamo mantenere sano e saldo un po’ di ottimismo e forse dobbiamo davvero rifare il punto e tirare le somme su ciò che ha senso, che conta per noi e che può darci sicurezza.

Abbiamo vissuto troppo a lungo basandoci solo sull’immagine, sul denaro, sull’apparenza e forse oggi più che mai è bene ricordarci che il valore è dato da altro: non tutto è perduto, anche all’interno dell’inaspettato e del tremendo si può, anzi si deve ritrovare una guida certa, una luce, una possibilità di approdo e di salvezza.

Si dice che quando il mare è in tempesta bisognerebbe fermarsi, perchè il tentativo di nuotare ci farebbe bere con conseguenze negative.

L’invito diventa quindi quello di galleggiare seguendo la corrente, seppur mossa e agitata, aspettando che piano piano tutto si plachi, senza però dimenticare chi siamo, quali sono le nostre radici e i nostri punti di forza ancora presenti.